Queste fotografie le ho riprese in un tardo pomeriggio, dopo un temporale estivo, nei primi giorni di questo luglio turgido, vischioso. E’ la piazza Vittorio Veneto, quando si veste di fascino antico e mi regala carezze di luce e di ricordi. Le ho prese con una piccola Lumix e poi leggermente migliorate con il portentoso photoshop. La poesia che la piazza mi aveva suggerito un anno fa pare fatta apposta.
Certe volte Torino
Certe volte Torino
Fa rima con Arpino
Ti sfiora con le sue labbra
Sotto i portici alla luce confusa del tramonto
E ti fa sentire il Fiume e la Collina
E quello scorrere lento dei ricordi
E quelle crepe che scrostano le pareti
Dei muri che sono la tua vita.
Certe sere di giugno
Torino ti tende agguati di malinconia
Ti coglie scoperto
E ti lascia senza fiato con sfumature
Che son carezze lievi
Impalpabili sottili
Cosine piccine per farti sentire
Piccolino.
Accidenti, Torino.
8 giugno 2009
Marzo 4th, 2013 at 17:00
Caro Architetto,
ogni tanto le Associazioni mi invitano a parlare di cultura piemontese , e questa volta non sono riuscito a dire di no. Avevano visto un mio pezzo su Piemontèis Anchoej, su Salgari, in cui affermavo i miei dubbi sulla cosiddetta “tigre del Po”.
Ho proseguito la ricerca estrapolando da alcuni testi i vini preferiti dal veronese,
poi ho letto il suo pezzo sul libro sulla Cucina di Salgari ( ma quella è tutta inventata, come le sue pretese avventure esotiche )e ho pensato che magari poteva venirne fuori un quadro . E’ abituato a lavorare a quattro mani ?
Potrebbe essere un’idea per un prossimo appuntamento salgariano …
Cordialità, Luigi