- Panorama sulla pianura Padana che inizia a ridosso elle Alpi cozie
- Questo è il salone centrale della Maison ai Nove merli
- Lo stemma con i nove merli
- Una ripresa in campo totale della piccola e accogliente sala della cena
- Enrico Coser parla dei suoi vini (Ronco dei Tassi)
- Lo chef Antonio Chiodi Latini all’opera con il piatto d’entrata a base di prosciutto San Daniele
- Gian Nicolino Narducci (Bosca) con Mario Busso
- Collio Friulano 2009 di Renato Keber e l’ottimo 2010 di Ronco dei Tassi
- Per davvero buono questo astice cotto e crudo con fior di sale e gelatina allo zenzero
- Da sin.: Enrico Coser, Mario busso e il patron di Pescaja
- Il secondo: un piatto semplice con verdure stagionali ma preparato come si deve
- L’ottimo dessert accompagnato a un eccellente Picolit 2008 Ronco dei Tassi
Quando Mario Busso mi chiama io, se posso, rispondo sempre con entusiasmo, conoscendo la sua serietà e la qualità delle sue proposte. Questa volta l’occasione era costituta da una cena nello splendido ristorante Maison ai Nove Merli, posto in un castello del XVI secolo, rimesso magnificamente a nuovo – con gusto – e trasformato in un relais di notevole qualità che sorveglia da una terrazza naturale l’inizio della pianura Padana, sullo sfondo delle prospicienti Alpi Marittime e Cozie. La cena si è svolta in una piccola e accogliente sala del castello con una trentina di ospiti selezionati e competenti. Devo ricordare la conoscenza di un personaggio davvero assai interessante: il Cav. Gian Nicolino Narducci, consulente per l’esport di Bosca, ne parlerò ancora. Con le preparazioni cucinarie dello chef Antonio Chiodi Latini (mi ha colpito il suo astice: davvero notevole), abbiamo gustato i vini del Collio di Renato Keber e Ronco dei Tassi; soprattutto i bianchi di questa giovane realtà friulana hanno incontrato i miei favori (tra i vini di Keber, devo menzionare l’eccellente Pinot Grigio 2008; gli altri, pur corretti, non mi hanno entusiasmato). Ho trovato assai interessante il Friulano 2010 di Ronco dei Tassi: un vino di gran corpo ottenuto da vigne vecchie con 14% vol. che non si sentono. Notevole l’uvaggio Fosarin 2011 (Pinot Bianco, Friulano e Malvasia Istriana) da un paio di settimane in bottiglia ma già pronto: un bianco complesso e di grande personalità, assai lungo in bocca e in gola. Comunque, dei vini di Ronco dei Tassi tratterò in un articolo a parte. A ogni buon conto la serata è stata, come al solito, di grande interesse e soddisfazione. E di questo ringrazio ancora l’amico Mario Busso.