Me lo hanno regalato per Natale, questo ultimo lavoro di Francesco Guccini di cui ho la discografia completa in Cd, ma di cui conservo diversi vinile a cominciare dal primo (1967, Folk beat n.1). Il primo concerto dal vivo lo seguii, neanche diciottenne, nel 1972: Teatro Nuovo di Torino, la sala non era piena e il concerto fu per me una piccola delusione di cui faticai a liberarmi. Ne seguii poi molti altri e ebbi l’occasione di una superficiale conoscenza del tutto occasionale (Via Cernaia a Torino, prese in braccio la mia piccola Geeta che seppe riconoscerlo…).
Sono cresciuto a vino e Guccini, a pane e Dylan, a estasi e Bach, a silenzi e Monk….
Quest’ultima incisione, e speriamo non sia l’ultima come da lui annunciato, è un classico suo lavoro in compagnia dei suoi vecchi compagni musicisti (da Bandini a Marangolo, da Tempera a Biondini). Almeno due o tre pezzi sono eccellenti: L’ultima Thule, Notti, Quel giorno d’aprile.
I magnifici settant’anni li ha guadagnati da un pezzo (è nato il 16 giugno del 1940): con tutto il cuore spero che ‘sto pezzo d’uomo invecchi sempre meglio e…. non mi lasci da solo.