- Tuna fish scottato alla giapponese con succo d’arancia e verdure
- KOBE SIRLOIN
- KOBE_BURGER
- MICROGREENS SALAD
- MOZZ ROASTED TOMATO
- NICOISE
- PORK OSSOBUCO
- ROASTED CHAYOTE
- TUNA TARTARE
- TUNA_POPPERS
- YUCA FRIES
- G. Leopardi e Robert Estenzo
Great Minds Think AlikeSimpatico – adj: of similar mind; compatible.From the minds of DuClaw Brewing Company Brewmaster, Jim Wagner, and Culinary Director, Giovanni Leopardi, comes the Simpatico Series, an ongoing series of events that pair our award winning craft beer with classic and cutting edge internationally inspired gourmet food.The series begins with a six course dinner of eclectic international cuisine expertly paired with envelope pushing craft beer, featuring:MenuAmuse-bouche (hors d’oeuvres) • Roasted peanut crusted cauliflower • Bare Ass Blonde Ale marinated cherry tomatoes • Air-cured goat cheese with Vidalia onions and beer jam Served with Misfit Red Ale. Second Pairing Third Pairing Forth Pairing Fifth Pairing Dessert Pairing Questo qui sopra è l’esempio di un menu che Giovanni Leopardi ha messo a punto per la catena di ristorazione della distilleria di qualità DuClaw in Baltimora (Maryland). Non è cosa semplice cercare di far crescere l’idea di qualità nell’alimentazione del ceto medio americano, soprattutto tra i giovani e soprattutto facendo leva sulla birra (di qualità) come abbinamento a preparazioni cucinarie non banali e soprattutto basate su materie prime di primissimo livello. Dopo un infaticabile girovagare per il mondo, il mio amico Giovanni Leopardi – Torinese di nascita, americano d’adozione, ma giramondo per caratteristiche innate – è approdato a dirigere la ristorazione di questa prestigiosa compagnia americana di distillazione. Cominciò in Inghilterra più di 30 anni fa; seguirono poi l’Egitto, l’India, la California, la Cina, le Hawaii, le Bahamas: sempre a dirigere i ristoranti di prestigiose catene alberghiere. Tra la fine del secolo e l’inizio di questo millennio, Giovanni ritornò negli Usa per aprire il suo ristorante insieme alla moglie Melba: fu in Florida, con successo. Si trasferì poi, dopo la nascita della figlia Maya, in New Hampshire per diversi anni. Causa la crisi del 2008, riprese il suo girovagare per il mondo e andò a dirigere il ristorante internazionale del Radisson di New Delhi. Dopo un’incredibile esperienza a Bassora in Iraq, è finalmente ritornato negli Usa. Che si tratti di una comune Nicoise o di un filetto di tonno scottato, Giovanni riesce sempre a confezionare piatti di altissima qualità grazie alla sua conoscenza delle materie prime di livello mondiale: per il pesce, a esempio, egli riesce a lavorare con prodotti freschissimi che gli arrivano da tutto il mondo e sono sempre pesci di cattura e mai d’allevamento. Anche per ortaggi, formaggi, insaccati, farine e carni la sua maniacale ricerca produce sempre risultati di qualità e di equilibrio. In questo mio sito ho parlato spesse volte di Gianni (diminutivo che usiamo noi amici): ci conosciamo da oltre 30 anni e ho avuto il piacere e l’onore di stare con lui in cucina e di apprezzarne la serietà e la professionalità. Gianni è il tipico chef che ama stare in cucina, ambiente in cui sembra stare con estrema naturalezza: qui si apprezza la qualità e l’amore che dedica al suo lavoro. Oltretutto, avendo sempre cura di usare la cucina con l’unico scopo di esaltare gli odori, i colori, i sapori della materia prima con processi di trasformazione e di cottura assai semplici. Come dovrebbe fare sempre un buon cuoco. Sono certo che riuscirà, col tempo e con la sua maniacale applicazione, a imporre anche in Maryland, un concetto di alimentazione di alto livello. In bocca al lupo, Gianni.
https://www.vincenzoreda.it/giovanni-leopardi-chef-torinese/ https://www.vincenzoreda.it/a-pranzo-con-angelo-gaja/
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