http://www.youtube.com/watch?v=44x30fapOnI
“Vorrei entrare dentro i fili di una radio
E volare sopra i tetti delle città
Incontrare le espressioni dialettali
Mescolarmi con l’odore del caffè
Fermarmi sul naso dei vecchi mentre Leggono i giornali
E con la polvere dei sogni volare e volare
Al fresco delle stelle,, anche più in là
Sogni, tu sogni nel mare dei sogni.
Vorrei girare il cielo come le rondini
E ogni tanto fermarmi qua e là
Aver il nido sotto i tetti al fresco dei portici
E come loro quando è la sera chiudere gli occhi con semplicità.
Vorrei seguire ogni battito del mio cuore
Per capire cosa succede dentro
e cos’è che lo muove
Da dove viene ogni tanto questo strano dolore
Vorrei capire insomma che cos’è l’amore
Dov’è che si prende, dov’è che si dà
Sogni, tu sogni nel cielo dei sogni“.
E’ una canzone meravigliosa – tra le più belle – di Lucio Dalla. E queste sono rondini del Gargano. Le ritroviamo ogni anno – diverse – nello stesso nido a essere ingrassate con libellule e altri insetti che mamma e papà cacciano con inesauribili voli sugli olivi secolari. Sono rondini che Lucio – uomo di queste terre, secondo storie vere ma indicibili – ha conosciute e osservate con cura e amore. Ci mettono pochi giorni a volare, felici.
E a ogni persona di buona volontà auguriamo di volare. Come le rondini mie. E quelle di Lucio.