“Bella di una sua bellezza acerba, bionda quasi senza averne l’aria, quasi triste come i fiori e l’erba di scarpata ferroviaria: il silenzio era scalfito solo dalle mie chimere che tracciavo con un dito dentro ai cerchi del bicchiere….”. (Autogrill, da Guccini,1983)
E ancora:
“La tristezza poi ci avvolse come miele…. Le luci nel buio di case intraviste da un treno…”. (Incontro, da Radici, 1972).
E infine:
“La voce triste del silenzio abbraccia gli angoli del tempo, si è fatto giorno, ed è già sera…”. (La verità, da Due anni dopo, 1970).
Sono versi straordinari di tre vecchie canzoni di Francesco Guccini. Solchi che hanno tracciato il campo della mia vita – allora il campo giovane della mia vita acerba – e che ho amato come poche cose, di poesia o altro.
E Francesco Guccini è tutto lì: solamente lì dentro; non ci può, né ci deve essere altro che la potenza lirica di quei versi.
Lo scrittore Francesco Guccini è poca cosa al confronto.
L’uomo Francesco Guccini l’ho incontrato, non conosciuto: forse addirittura deludente.
Ma chi può cancellare la potenza di quei versi, indissolubilmente legati alle armonie, alle melodie, ai ritmi di quelle canzoni?
E il modo “canzone” non può per alcun verso essere giudicato in maniera riduttiva: la grandezza prescinde dai “modi”.
“Keaton, quello vero, l’ultima volta che l’hanno visto, passeggiava lungo le strade di Roma durante le pause di un film con Franchi e Ingrassia, aveva in corpo mille litri di alcool (sic), la faccia la solita, senza allegria; si ubriacava ogni giorno con la troupe borgatara alla faccia della cirrosi epatica, perché lui ci teneva al suo pubblico, più che al suo fegato, e gli elettricisti sono gente simpatica; gli urlavano ınfatti ‘anvedi s’è forte sto’ (sic) Keaton‘ bevendo il bianco misterioso dei colli di Roma o quello forte del sud che fa assaggiare l’infinito a tutta la gente di bocca buona”.(Keaton, scritta con Claudio Lolli, da Signora Bovary, 1987).
E’ chiaro che di Guccini si può citare e parlare, come molti hanno fatto, assai più a lungo e in maniera più approfondita e più tecnica: queste mie poche parole desiderano essere null’altro che un piccolo omaggio per un autore dei miei, che non potevo non far comparire sul mio sito.
Dicembre 2008
Aprile 30th, 2010 at 12:48
[…] (Tempo fa vevo scritto su questo sito un altro articolo che in buona sostanza sosteneva le stesse opinioni qui sopra espresse: https://www.vincenzoreda.it/un-poeta-francesco-guccini/). […]
Dicembre 27th, 2012 at 16:59
[…] https://www.vincenzoreda.it/un-poeta-francesco-guccini/ […]