Questo non è un libro di carta o di grammatica o di sintassi: non c’è lavoro di editing e non c’è un publisher. Difficile da leggere perché scritto da chi con la parola scritta ha poca dimestichezza, pur se qui e là antiche parole toscane brillano nella loro desuetudine in tempi in cui la parola preziosa poco o punto vale.
Questo è un libro di legno o di pietra, forse di ceramica, magari di paglia intrecciata.
Non è scritto: è inciso, è scolpito, forse è intrecciato.
Ma in mezzo a questo intrico di materia antica spuntano personaggi quasi epici, epici di racconti orali – quelli che ci tramandavano i vecchi intorno ai focolari antichi – e colori e sapori e odori lontani.
La Giannina e Berto; Beppe il calzolaio, l’avvocato Calderini, la Luigina…
Non trovate questo libro in libreria: bisogna recarsi a Marciano della Chiana, nella Valle in provincia di Arezzo, presso il ristorante Lo Steccheto e chiedere di Giancarlo Fulgenzi, dopo che egli vi avrà preparato delle buone cose da mangiare in quel suo ristorante che è unico per la miriade di oggetti i quali, ognuno, raccontano storie di tempi e posti lontani.
Settembre 2nd, 2013 at 14:38
[…] https://www.vincenzoreda.it/una-vita-invertita-giancarlo-fulgenzi/ […]
Gennaio 5th, 2014 at 11:45
Nel settembre del 2003 ho inviato una mail a Giancarlo che mi ha risposto con grande garbo e gentilezza. Gli parlavo dei miei ricordi del suo negozio in via del Babuino a Roma e di che anni fantastici erano stati. Lui ha ricordato quegli anni con molta passione e mi ha raccontato di questa sua nuova avventura del ristorante Lo Stecchetto. Adesso Vincenzo trovo il tuo sito e vedo che Giancarlo e nel cuore di molte persone. Spero di andare a trovarlo presto per respirare un po di “vita inventata”e assaporare quel suo salmone speciale ! Un caro saluto, Renato